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venerdì 23 settembre 2011

Manuale alla fotografia digitale: 6.1 Variazioni della profondità di campo


La profondità di campo dipende dall’apertura del diaframma. Più si chiude il diaframma (per esempio f/11 al posto di f/8), più la profondità di campo aumenta. L’incremento è inversamente proporzionale alla lunghezza focale dell’obiettivo, per cui la profondità di campo con apertura f/11 su un obiettivo da 28mm è più ampia di quella con apertura f/11 su un obiettivo da 300 mm. La profondità di campo aumenta anche se il soggetto è lontano dalla fotocamera, mentre è limitata a distanze ravvicinate.
Usi della profondità di campo
Una profondità di campo estesa, dovuta a una piccola apertura del diaframma, a un grandangolare, a una messa a fuoco lontana o una combinazione di questi fattori, si usa per:
  • Paesaggi e vedute generali da grandangolare;
  • Strutture architettoniche, quando si vuole cogliere anche l’area di primo piano, per esempio la pavimentazione davanti a un edificio;
  • Interni, compresi i pezzi d’arredamento vicini, quelli lontani e l’ambiente in generale.
Come effetto secondario un diaframma chiuso riduce la luce parassita e migliora le prestazioni dell’obiettivo.
Una profondità di campo ridotta, associata a un diaframma aperto, lunghezza focale elevata, messa a fuoco ravvicinata o a una combinazione di questi fattori, limita l’area nitida ed è utile per:
  • Ritratti, per concentrare l’attenzione sul soggetto;
  • Ridurre il peso di elementi che non possono essere esclusi dal campo visivo dell’obiettivo;
  • Isolare il soggetto da elementi estranei.
Profondità simulata

Canon EOS-50 con obiettivo 28-105. Pellicola ISO 100. Scanner Nikon LS-1000
Un angolo di ripresa stretto dà una profondità di campo limitata: potete simulare l’effetto di un teleobiettivo dotato di una sorprendente profondità di campo tagliando l’inquadratura di un’immagine grandangolare. In questo caso, una scena ripresa con un obiettivo da 28 mm è stata rifilata come apparirebbe attraverso un obiettivo da 200 mm.


Messa a fuoco selettiva

Leica R6 con obiettivo 70-210 mm Pellicola ISO 50. Scanner Microtek 4000t.
Lo scatto di un teleobiettivo con il diaframma completamente aperto ha intenzionalmente lasciato il volto della ragazza completamente fuori fuoco. Una conseguenza non voluta è invece la fusione del colore tra primo piano e sfondo, che rende ogni correzione cromatica un’ardua impresa. È stato difficile anche ottenere un duplicato soddisfacente della diapositiva originale e anche la scansione ha richiesto parecchio lavoro correttivo. 


Soggetto decentrato
In casi come questo qua a destra, per evitare che la fotocamera imposti automaticamente la messa a fuoco a metà dell’inquadratura. Per scattare la foto basta semplicemente puntare la macchina sui ragazzi e poi successivamente ricomporre l’inquadratura. Pur con molta luce e una ripresa da lontano (100 m), la profondità di campo è limitata dalla lunghezza focale dell’obiettivo.
  • Canon EOS-1n  con obiettivo 100-400 mm con moltiplicatore di focale 1.4x. Pellicola ISO 100. Scanner Microtek 4000t.

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